Dal 11 al 13 novembre la redazione di Limes torna al Palazzo Ducale di Genova per raccontare questa complessa fase geopolitica……e come sempre per guardare avanti, verso un altro mondo che ci aspetta, dove nuovi essere umani dovranno cercare un nuovo modo di vivere.
A questo mi sono ispirata per il disegno che dà il timbro all’edizione 2022 del Festival di Limes. Una nuova topografia per una città immaginaria, con una sfera centrale simbolo della cellula, la materia vivente più piccola esistente, in grado di vivere autonomamente.
In qualche modo ho anche omaggiato la città di Genova, porto di mare e di vita. Vi sfida a trovare nell’immagine la piccola iconografia che la rappresenta.
Il mondo “altro” è quello che la guerra in Ucraina sta contribuendo a plasmare. Spartiacque di dinamiche già in corso ed esso stesso “produttore di storia”, questo conflitto mette drasticamente in discussione l’ordine americanocentrico uscito dalla fine della guerra fredda. Ma anche gli equilibri di un continente europeo che si pensava definitivamente pacificato e consegnato a un eterno presente sotto le insegne dell”impero americano.
Ieri regnava ideologia, oggi identità. È questo cambio di paradigma a ritmare il tempo del gran ballo in maschera che chiamiamo storia. Quella storia di cui l’America trionfante aveva proclamato la fine trent’anni fa, con hegeliana certezza: tutto il mondo è destinato a diventare come noi, prima o poi. Fermato il cronometro sull’ora zero a stelle e strisce, a muoversi restava lo spazio, impegnato a raggiungere il tempo. Niente geopolitica, solo ideologia liberaldemocratica in dilatazione.
Dall’editoriale “Tutto un altro mondo”, del numero di Limes di ottobre 2022.