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Ombre di Czernowitz
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Ombre di Czernowitz

Ci sono molte poesie che citano luoghi geografici. Quella che ho utilizzato per realizzare la mia prima mappa geopoetica ne ha ad- dirittura uno nel titolo: Tarussa. Tarussa è una cittadina della Russia europea che si trova dove il fiume Oka accoglie le acque dell’affluente Tarussa. Questa cittadina è un luogo del cuore per il poeta Paul Celan come per la poetessa Marina Cvetaeva, non sua contemporanea ma ricordata nell’esergo della poesia.

Titolo: Ombre di Czernowitz
Anno: 2019
Alluminio graffiato e stampa digitale
cm 150×100

Il centro del disegno è dominato dal Mar Nero, che ho rappresentato come il cuore pulsante dell’Europa, vicinissimo alla regione di nascita di Celan, la Bucovina.

E il Mar Nero, rappresenta anche la sorgente dei fiumi: Senna, Reno, Elba e Oka. Proprio come un cuore umano, pompa delle vene, spinge il flusso di sangue verso il cielo, con il quale intesse un legame intenso, impulsivo, quindi fortissimo. I fiumi trasportano la storia del poeta. Prima il fiume Oka, con il suo periodo della giovinezza e della spensieratezza, poi i fiumi della Germania, simbolo di un confine da cui fuggire per cercare una nuova patria che arriva trasportata dalle acque della Senna, a Parigi, proprio come Tarussa attraver-sata da un fiume.

“Vieni fino a noi sulle mani
Chi è solo con la lampada
Ha solo la mano per leggerci dentro”

VOCI DAL VIOTTOLO D’ORTICHE
PAUL CELAN

I continui strappi geopolitici hanno segnato gli abi- tanti della Bucovina. Anche Paul Celan è cresciuto in quel clima di incertezza e la sua poetica ne è testimonianza. La sua città natale ha cambiato spesso identità. Ce lo testimoniano i diversi cambi di nome a seconda di chi la dominava: Cer-nivci, Cernâuti, Czernowitz.

(…) Il poeta Paul Celan sembra avere un destino simile alla sua terra natale, senza pace. Durante la sua esistenza sembra che ogni evento, ogni luogo, ogni nome, porti con sé un duplice aspetto.

(…) Sono sicura che Paul Celan abbia tentato in tutti modi di vivere la sua vita in terra anche se poi, ancora troppo giovane, ha scelto d’incamminarsi sul sentiero delle sue vene/fiumi. Sentiero che portava al cielo, a lui forse molto più familiare delle rotte terrestri.

questo testo è un estratto del mio articolo apparso su Limes OCCIDENTI CONTRO. Potete leggere l’integrale qui.

Il nuovo numero sarà al centro del VII Festival di Limes. Lo trovate in edicola e libreria da giovedì 15 ottobre.

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