Nel numero di ottobre di Limes, dedicato al Festival di Genova, avevamo provato a raccontare il futuro, proiettandoci nella visione del mondo nel 2051. Due mesi dopo cambiamo punto di vista, per monitorare la terra dallo spazio, e viceversa dare un significato alle potenze geopolitiche osservandole dai satelliti. Luce riflessa ed ombre, orbite terrestri e satelliti naturali: il cosmo racconta di noi più di quanto pensiamo.
Lo Spazio serve a farci la guerra si concentra sul ruolo del Cosmo (in particolare delle orbite basse attorno alla Terra) in quanto teatro cruciale della competizione geopolitica. Le grandi potenze – a cominciare da Stati Uniti, Russia e Cina – accelerano le loro operazioni satellitari e missilistiche e intensificano le missioni di esplorazione della Luna e di Marte. Al netto della narrazione circa l’utilità ecumenica del progresso scientifico, Washington, Mosca e Pechino giudicano il controllo dello Spazio direttamente connesso a quello delle altre quattro dimensioni geopolitiche (terra, mare, aria e ciberspazio) e funzionale innanzitutto al dominio del nostro pianeta.
Da Lo spazio serve a farci la guerra, Limes di dicembre 2021