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L’isola delle parole
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Isola delle parole

Quanto vale il potere della parola, se a questa non corrispondono le azioni? Viviamo in un mondo effimero e vacuo, dove gli uomini hanno smesso di riconoscersi in quello che dicono e hanno sostituito il valore della semiotica con l'insensatezza della caducità delle affermazioni. ``L'uomo si riconosce all'azioni`` scriveva Manzoni ne I Promessi Sposi, dove la distonia tra dire e fare, essere e apparire, sappiamo i risultati che ha prodotto. Sugli effetti in tempi moderni, aveva già previsto tutto Ennio Flaiano, che al povero Kunt, marziano sceso per caso a Roma, impone una parabola di gloria e abbandono dettate dalla superficialità di una società arresa all'effimero. Pensiamo, aspettiamo, ponderiamo, diamo forza e coerenza alle nostre parole, prima di perderci e andare alla deriva come isole in un oceano sconfinato. Rifugiamoci nella letteratura, nella comprensione, studiamo. Umberto Eco suggeriva ``Per non apparire sciocco dopo, rinuncio ad apparire astuto ora. Lasciami pensare sino a domani, almeno``.

Titolo: Isola delle parole
Anno: 2016
Stampa su alluminio graffiato
cm 90×90

Isola della parole è stata esposta nel 2018 a Roma alla Fondazione Ducci, in occasione della personale Traspare-in-Te curata dal professor Claudio Strinati, insieme ad un’altra opera che amo molto, Fonti primordiali

I lavori sono legati tra loro dalla forza pervasiva e ancestrale dell’acqua, un dono che scordiamo di aver ricevuto senza essere in grado di riprodurla, di cui siamo composti e immersi.

Fonti primordiali

Che mistero pervade una sorgente!
Tanto remota è la vita dell’acqua,
simile a una compagna ultraterrena
racchiusa in una brocca

di cui nessuno ha mai veduto il fondo,
solo il coperchio di vetro –
come se si guardasse a volontà
nel volto di un abisso!

L’erba non sembra sgomenta;
spesso mi chiedo come possa stare
tanto vicino a guardar così ardita
quel che per me è terribile.

Erba ed acqua san forse parenti:
la canna sta vicino al mare
dove le manca il suolo, eppure d’ansia
non dà mai segno.

Ma la Natura ancora ci è straniera;
chi più la nomina
mai penetrò la sua casa stregata
o definì il suo spettro-

Emily Dickinson – Tutte le poesie

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