In quest’opera Roma non è immaginata, ma idealizzata per come si presenta ai miei occhi, come unico è lo sguardo di tutti coloro che la vivono, per una vita o solo qualche ora. Roma è come il suo palindromo, in una potenzialità infinita di percezioni diverse ci innamoriamo di lei come fosse la sola. E così Il cielo sotto Roma cristallizza queste sensazioni, facendomi ritornare a quel processo di ragionamento e interpretazione della realtà a strati, un approccio di interpretazione del mondo guidato da testi, relazioni e connessioni.
E io la vedo e la amo al tramonto, galleggiare sospesa tra un cielo fluido e la potenza dei suoi palazzi, un cuore pulsante di vita.
L’opera è stata esposta alla mostra “Pietre e Miraggi” alla Fondazione Marco Besso a settembre 2022, divenendo forse la geodesia più rappresentativa di tutto il percorso.
Dicembre 6, 2022