Nel 1991 finiva l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche e trent’anni dopo questo numero di Limes prova a raccontarne mito ed eredità future e presenti di Impero ancora vivo nella Federazione Russa, che ne traccia confini e rotte geopolitiche.
Nella copertina di questo numero, cuore dell’ex URSS diventa la Crimea, sullo sfondo della scacchiera sovietica, sulla quale fonda le proprie le radici la nuova Russia
Finché esisterà la Russia esisterà l’Unione Sovietica. Due forme del medesimo impero, che a sua volta fonda la nazione russa. Giacché la Russia è nazione in quanto impero. Nata dall’idea imperiale, senza ne morirebbe. Come l’Urss sorse nel 1922 dal corpo in decomposizione del gigante zarista, salvandone il seme per rivitalizzarlo vestito di posticcia ideologia anti-imperialista, così la Federazione Russa, erede dell’omonima repubblica sovietica, ne serba il nucleo canonico, pur nello spazio ridotto a dimensioni paragonabili all’età di Pietro il Grande. Minimo esistenziale.
Dall’editoriale “Le forme dell’Impero”, del numero di Limes di novembre 2021.