
ricostruire la terra da un foglio bianco
Quando disegno una mappa geopolitica vedo il mondo attraverso gli autori e le loro analisi. Ma vedo soprattutto la terra sulla sua superficie, e gli effetti delle dinamiche umane cartografabili sulla crosta terrestre. E così, ho la sensazione di stare su un tapis roulant ad osservare gli avvenimenti, del mondo in continua evoluzione.
Le mappe di Limes sono complesse, ma il punto di partenza è sempre un foglio bianco. Disegno a mano libera gli elementi geografici per descrivere una determinata mappa geopolitica, e quel foglio bianco si riempie di linee nere, che tratteggiano confini. Quegli spazi vuoti dovranno poi essere riempiti dalle parole, e dai dati.
Leggo gli articoli degli autori, e le parole mi suggeriscono segni, immagini e simboli che trovano posto nella mappa. Poi arrivano i colori, che evocano sensazioni forti perché chi li osserva deve associarli a una emozione: rosso per la paura, giallo per l’urgenza, viola per il lutto.
Geovisioni
mappe geopolitiche e cartografia
cerco di superare la bidimensionalità delle mappe attraverso una realizzazione per strati e diversi livelli interpretativi, ancorati alla realtà del testo degli autori di Limes