
La natura non è un soffio
Qualche anno fa, sono state intervistata da Ludovica Sanfelice di Arte.it in occasione della mia esposizione La Natura non è un soffio alla Rotonda della Besana a Milano.
Una mostra che mi ha visto nel ruolo di curatrice oltre che artista, nella quale ho esposto due opere a me molto care: la scultura in legno “La Zattera” dedicata all’incuria di una civiltà sovreccitata dal progresso, e la tela “Il Mediterraneo è Pietra”, ispirata dal volume di Limes: Chi ha paura del Califfo (3/2015)
Nell’intervista rispondo a 5 domande sul mio lavoro, e sulla mia visione. Vi riporto l’ultima, se vi va di leggere l’intervista completa potete farlo qui
Per il geografo Humboldt l’arte serve a comunicare al pubblico i contenuti della scienza. Si ritrova in questa posizione? Non trova invece che per essere davvero libera l’arte non debba seguire neppure la scienza?
Assolutamente sono d’accordo con lei, l’arte deve essere libera di esprimersi. L’arte è un mezzo per arrivare a sensibilizzare le persone su tanti temi come per esempio la memoria di certi eventi storici che diventano lontani nel tempo e che molti artisti tengono vivi con la loro sensibilità. Per un artista tutto è importante: l’artista è un “connettore”, assorbe tutti gli impulsi che arrivano dall’esterno e li elabora. Tra questi stimoli naturalmente c’è anche la scienza, soprattutto quella impegnata nella ricerca di soluzioni pratiche per migliorare la qualità dell’ambiente e quindi tutelare il nostro futuro. Davanti a dati e fatti drammatici che ci tolgono la speranza si pone sempre l’imponderabile, l’evento inatteso che può dare una svolta positiva alla situazione. In questo caso la scienza “buona” è un forte stimolo a vedere la realtà non attraverso un vetro nero ma blu, blu come il mare più profondo, in cui si nascondono segreti, verità… e l’imponderabile.